Vessillo

Dall’inventario del Tesoro della chiesa di Aquileia redatto tra il 1358 e il 1378, tra i camici elencati è riportato unus camis cum dramite sete cum avibus aurei laboratus, datus per quondam D. Bertrandum Patriarcham. Inteso a definire un camice guarnito da porzioni di tessuto di seta lavorato (decorato) con uccelli d’oro, destinato al patriarca Bertrando. questa constatazione fa riflettere sulle qualità del camice del corredo. Inoltre per quanto concerne il medesimo documento, dall’elenco dei camici rileviamo unum vexillum cum aquila aurea insignie Ecclesie Aquilegensis. La relazione è interessante e rimanda con molta verosimiglianza al vessillo sia del camice di Bertrando sia al vessillo del corredo Non sono specificate le caratteristiche tecniche riguardo la decorazione. Per il vessillo del corredo si assegna l’origine al XIV secolo, i materiali ne sarebbero conformi, restano solo dei dubbi riguardo il ricamo ad applicazione che come tecnica secondo la critica è attestata prevalentemente tra la fine del sec. XVI e gli inizi de XVII, ciò non toglie che fosse conosciuta in precedenza. Il vessillo si proporrebbe dunque come fonte di indagine per far luce sul tipo di tecnica.

Il VESSILLO è l’esemplare più noto e antico del Patriarcato di Aquileia. Testimonianze e ritrovamenti numismatici risalenti ai tempi di Volchero di Erla, Patriarca di Aquileia dal 1204 al 1218, vedono l’aquila come elemento simbolico caratterizzante. L’aquila fu quindi tema dello Stato patriarcale friulano, che, dal 1077 al 1420 governò, nell’ambito del Sacro Romano Impero. Da questo vessillo che viene considerato una delle più antiche bandiere al mondo, si ispira  la moderna Bandiera del Friuli, che a tutt’oggi è il più riconosciuto simbolo del Friuli, definita e riconosciuta con la legge regionale 27/2001. Essa viene esposta ufficialmente nei luoghi pubblici dei comuni di lingua friulana, accanto alla bandiera della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, a quella italiana e dell’Unione Europa.

La bandiera del Friuli

Il Museo del Duomo di Udine ospita l’esemplare più celebre e antico della Bandiera del Friuli, il settimo vessillo più antico d’Europa (XIV secolo) e tutt’oggi simbolo più conosciuto del Friuli.
È un magnifico drappo quadrangolare di seta color grigio-azzurro, al cui centro è disposta un’aquila con il capo rivolto a sinistra.
Il corpo, le zampe e le ali sono di colore giallo, gli artigli di colore rosso.
L’origine della bandiera del Friuli risale ai tempi dello Stato patriarcale di Aquileia, detto anche Stato patriarcale friulano, che dal 1077 al 1420 governò, nell’ambito del Sacro Romano Impero, la Patria del Friuli.
Il vessillo faceva parte del corredo funerario del patriarca Bertrando di Saint Geniès, rimasto sulla cattedra di Aquileia dal 1334 al 1350 e barbaramente ucciso. In museo è conservato anche un secondo drappo, che venne utilizzato per creare un paio di calzari pontificali e che con il restauro del 1999 è stato ricomposto a vessillo.
Data la corrispondenza di dimensione con quello cucito sul camice del beato Bertrando, si pensa che insieme potessero costituire un’unica bandiera a due facce.
Il simbolo dell’aquila, lo confermano i ritrovamenti numismatici, caratterizzava lo Stato patriarcale friulano già ai tempi di Volchero di Erla, Patriarca di Aquileia dal 1204 al 1218.
All’antico vessillo, qui conservato, si ispira la moderna bandiera del Friuli, definita e riconosciuta con la legge regionale 27/2001.
Essa viene esposta ufficialmente nei luoghi
pubblici dei comuni di lingua friulana, accanto alla bandiera della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, a quella italiana e dell’UE.