Le campane del duomo
Le cinque campane del duomo di Udine sono state realizzate nel 1920 dalla ditta Francesco Broili di Lucio Broili di Udine, ad eccezione della campana “quarta” che è stata rifusa, poiché incrinata, nel 1960 dalla Fonderia G. B. De Poli. La realizzazione ex-novo del 1920 fu dovuta alle vicissitudini che interessarono le campane più antiche. Nel 1917, durante l’occupazione austro-ungarica, fu emesso un decreto del governo austriaco per tutta
la Diocesi che ordinava la distruzione e la fusione di tutte le campane
per ricavarne materiale bellico. Un fatto e l’accettazione del decreto sconvolse non poco la comunità friulana che a vari livelli sia ecclesiastici sia civili tentò invano di evitare.
Le campane del duomo di Udine furono tolte dal campanile il 13 luglio 1918 e una di esse, la Prima, sprofondò nel terreno frantumandosi in una moltitudine di pezzi.
Conseguita la vittoria sugli Austriaci si provvide al ripristino. Per ordine di Vittorio Emanuele III il materiale per la fusione costituito da bronzi di cannoni bottino di guerra, pervenne dal magazzino recuperi della 9° armata. La spesa per la realizzazione fu coperta con offerte dei cittadini.
La dicitura del fregio ornamentale sull’anello di ogni campana ricorda per questo il monarca e la città.
La rifusione della campana quarta (1960) è stata effettuata a spese dell’Amministrazione comunale di Udine.
Nel 1933 il castello delle campane che era fissato al tetto del campanile, è stato abbassato e fissato sul pavimento della cella campana per maggiore stabilità e sicurezza. Nel 1933 Il concerto è stato munito di suoneria elettrica ad opera della Ditta Francesco Broili di Lucio Broili e successivamente aggiornata.
L’antica movimentazione delle campane avveniva con le corde passanti lungo l’interno del campanile e in parte fuoriuscenti la volta del Battistero come testimoniano i fori ancora visibili.
La decorazione delle campane fu ad opera di Silvio Piccini, intagliatore e decoratore udinese, che propose un’ornamentazione ispirata da schemi romantici ma influenzata dallo stile Liberty secondo il gusto e i dettami del periodo. Le iscrizioni ricordano personalità della Chiesa aquileiese, come le titolazioni della chiesa e i fatti storici di rilievo, la comunità cittadina.
CAMPANA PRIMA
Altezza m. 1.90, larghezza m. 1.85
La decorazione sul fianco è ripetuta quattro volte, scandita da figure alate che reggono festoni di alloro e fiori, che definiscono le campiture in cui sono poste le figure dell’Annunciazione, della Madonna col Bambino, dell’Arcangelo Michele che schiaccia il demonio, San Giuseppe. Sotto ogni raffigurazione sono incorniciati gli stemmi della città di Udine, dell’Arcivescovo Anastasio Rossi, della Casa Savoia e il leone marciano.
Un’altra cornice riquadra gli stemmi della città di Pola, Udine, Gorizia e Trieste. Intorno all’anello di percussione e sul fianco corre l’iscrizione:
D.O.M. HANC TURRIM CONSCENDI VICTORII EMMANUELI III REGALI MUNIFICENTIA VOTIS D.D. ANT. ANAST. ROSSI UTINENSIS DIGNANTER OSEQUUTII EFFERATORUM HOSTIUM TORMENTIS BELLICI VICTRICI MANU EREPTIS AFFABRE CONFECTA POSTERORUM MEMORIAE AB ATROCI TEUTONICO JUGO PEROPTATAM I FOROJULIENSIUM REDEMPTIONEM JUGITER COMMENDAS MCMXIX ADESTE FIDELES DEIPARARE VIRGINIS AB ANGELO SALUTATAE MATERNAE PIETATIS COELESTIQUE POTENTIAE I PRESIDIUM TUTISSIMUM FIDENTER IMPERATURI, FUSE FRANCESCO BROILI UDINE.
CAMPANA SECONDA
Altezza m. 1.65 larghezza m 1.75
La decorazione occupa la parte superiore della campana e consiste in una successione di quattro incorniciature architettoniche, cimate di archetti, collegate da festoni su cui una nicchia che racchiude la rappresentazione delle figure della Madonna, di S. Giuseppe, del Crocefisso e di S. Agostino.
Intono alla base del fianco e sull’anello la dicitura in memoria dei Santi patroni e martiri Ermagora e Fortunato:
SUMMAE TRIADIS GLORIAE HONORIQUE BEATORUM MARTIRUM CHRISTI HERMAGORAE PROTOEPISCOPI AQUIL. ET FORTUNATI DIACONI QUORUM TUTELAE UNIVERSA UTINENSIS – DIOCESIS SERVANDAE FIDEI GRATIA PERPETUO CREDITUR – AES BELLICUM INFRACTIS HOSTILIBUS COPIIS FORTI MANU EREPTUM VICTORIUS EMMANUEL III ITALIAE REX UTINENSIUM ECCLESIAE PRINCIPI BENIGNE CESSIT URBIS SENATUS LIBENS MANUPRETIUM DEDIT MCMXIX – FUSE FRANCESCO BROILI UDINE
CAMPANA TERZA
Altezza m 1.50 larghezza m 1.55
Il fianco della campana presenta una decorazione scandita da quattro croci separate da una targa dalla quale pendono festoni di fiori. Ogni croce reca al centro un medaglione con figure a rilievo leggero, che le distingue: i Santi Ermagora e Fortunato; un contadino con il cappello in mano accanto a un aratro in atto di devozione, all’incrocio di bracci le parole PATER NOSTER; una donna inginocchiata con due bambini in grembo, di cui uno in preghiera e la scritta AVE MARIA sul braccio inferiore; un gruppo di persone in corteo funebre che avanza pregando sul braccio inferiore la scritta DE PROFUNDIS.
Sull’anello di percussione e lungo la parte inferiore del fianco, l’iscrizione che distingue la dedicazione al beato Bertrando:
B. BERTRANDE AQUIELEIENSIS PATRIARCHA SACRORUM ECCLESIAE IURIUM USQUE AD MORTEM VINDEX INVICTE MEMOR ESTO NOSTRI QUI TE SUPPLICI CULTU PERPECTUO PROSEQUEMUR – AES BELLICUM INFRACTIS HOSTILIBUS FORTI MANU EREPTUM VICTORIUS EMMANUEL III ITALIAE REX UTINENSIUM ECCLESIAE PRINCIPI BENIGNE CESSIT URBIS SENATUS LIBENS MANUPRETIUM DEDIT MCMXIX – FUSE FRANCESCO BROILI UDINE.
CAMPANA QUARTA
Altezza m 1.35 larghezza m 1.40
La decorazione interessa la parte della corona della campana ed è caratterizzata da un motivo a foglie e da una fascia con la scritta PAX in caratteri classici, che si ripete otto volte alternata da una stella a otto punte.
Sul fianco è raffigurato un Santo non caratterizzato da attributi specifici ma solo con la palma del martirio e che presumibilmente è S. Eugenio, già patrono della città di Udine, se si associa a quanto riportato nella dicitura dedicatoria della campana stessa alla base inferiore:
AES BELLICUM – INFRACTIS HOSTILIBUS COPIIS – FORTI MANU EREPTUM VICTORIUS EMMANUEL III ITALIAE REX UTINENSIUM ECCLESIAE PRINCIPI BENIGNE CESSIT * URBIS SENATUS LIBENS MANUPRETIUM DEDIT MCMXIX * URBS UTINENSIS – QUEM SIBI COELESTEM PATRONUM B. EUGENIUM XTE MARTYREM RELIGIOSE ELEGIT – IN SECUNDIS AFFLICTISQUE REBUS IUGITER PRAESENTEM – INVENIAT.
L’anello di percussione riporta: REFUSA A.A. MCLX G. B. DE POLI UDINE
CAMPANA QUINTA
Altezza m 1.25 larghezza 1.30
La decorazione è ripartita dal collo della campana e consiste in un fregio sostenuto da archetti con una successione di putti interrotto da quattro rosoni ognuno incorniciato, si separano nella parte inferiore quattro edicole, sostenute da colonnine, che recano una targa in cui sono rappresentate le figure della Vergine con il Bambino proteso a braccia aperte in avanti, il Crocefisso, della Beata Elena Valentinis e di S. Giuseppe.
Iscrizione:
B. HELENAE DE VALENTINIS AB UTINO AFFERTE HONOREM IN QUA DEUS ET VIRTUTUM EXEMPLAR COELESTE PRESIDIUM VOBIS CONSTITUIT – AES BELLICUM INFRACTIS HOSTILIBUS COPIIS FORTI MANU EREPTUM VICTORIUS EMMANUEL III ITALIAE REX UTINENSIUM ECCLESIAE PRINCIPI BENIGNE CESSIT URBIS SENATUS LIBENS MANUPRETIUM DEDIT MCMXIX – FUSE FRANCESCO BROILI UDINE.