Sala 9 Sala dell'oreficeria (Foto 1)

Nell’ampia vetrina sono raccolte suppellettili d’arredo per gli altari che descrivono l’importante uso che veniva fatto durante le celebrazioni e secondo il calendario liturgico. Calici (Foto 2) e patene, ostensori , carte glorie , pissidi , navicelle , croci d’altare, croce astile , palmatorie di provenienza veneziana e tedesca si collocano tra il XV e il XVIII secolo. Argento e oro lavorati a cesello, sbalzati, incisi secondo gli stili delle diverse epoche riportano taluni i punzoni di origine. Alcuni di essi come la pace argentea datata 1788, in cui raffigurano le dedicazioni all’Annunziata e ai Santi Ermagora e Fortunato, secondo la tradizione, per la cattedrale udinese. Particolare la presenza di arredi non più contemplati per la mensa d’altare come la Palmatoria , del Sec. XIX di argentiere friulano in ottone argentato, sbalzato e cesellato. e ancora la coppia di vasi portapalme , seconda metà del sec. XVIII di argentiere veneziano, d’argento sbalzato e cesellato che abbellivano la mensa la domenica delle palme fino alla Pasqua.

Interessante il massiccio Pastorale d’argento della fine del secolo XVII di argentiere veneziano, con nel ricciolo la raffigurazione di Sant’Eugenio sbalzato e fuso, che testimonia come Sant’Eugenio fu eletto protettore della città per un periodo.

Foto 1

Foto 2

Il ritratto del Patriarca Bertrando benedicente (Foto 3) a testimonianza del protrarsi del culto nei secoli, opera di Giovanni Antonio Agostini (Fielis di Zuglio 1550 ca. – Udine 1631), olio su tela. Restaurato nel 2010 con contributo della Provincia di Udine. Il dipinto originariamente era posto sull’architrave dell’antica cappella del beato Bertrando come testimoniato nel dipinto del 1596 (Foto 4).

Foto 3

Foto 4

Si trovano inoltre esposti beni diversi provenienti anche dalle altre chiese della parrocchia riferite al culto e alle dedicazioni, donazioni e memorie.

Il polittico, con la parte centrale mancante, di Jacopo Negretti detto Palma il Giovane (1556-1630).

Il Padre Eterno tra due Angeli, i Santi Pietro Apostolo e Giacomo Apostolo, Battesimo di Cristo proveniente dalla Chiesa di San Cristoforo, probabilmente eseguite alla fine del secolo XVI per l’altare di San Giovanni Battista. La pala d’altare è stata rimossa in seguito alla ricostruzione dell’altare consacrato al culto della Madonna Assunta (1737).

La “Donazione Nobile” composta da tre dipinti donati al Museo del Duomo da Mons. Luciano Nobile, Arciprete della Parrocchia di S. Maria Annunziata, Canonico del Capitolo metropolitano. Sono opere ad olio su tela di artisti di scuola veneta, emiliana del secolo XVII: La Vergine Maria e il Bambino, San Girolamo, San Giovanni Battista giovane.