Sala 10 Sala Arcoloniani (Foto 1, 2)

E’ così denominata la parte dell’antica cappella del Duomo dedicata ai santi San Giovanni Battista ed Eustachio, costruita dalla famiglia Arcoloniani nel 1368 e in cui la stessa famiglia aveva in essa diritto di sepoltura.

L’ affresco sulla parete sud è stato scoperto solo nel 2001 e raffigura le Storie di Sant’Eustachio, dei riquadri superstiti, probabilmente eseguiti intorno al 1470, sono presenti i caratteri stilistici riferiti dalla critica a due differenti pittori, e tra i noti la critica tende ad assegnarli ad Andrea Bellunello.

Si presume, per ovvietà alla consuetudine, che tutta la cappella fosse affrescata. purtroppo gli affreschi ritrovati e quelli non più presenti, furono inglobati nei successivi secoli per modifiche fatte all’edificio, particolarmente con la riforma del 1710 circa, e l’ampliamento delle sagrestie sorte al piano alla fine del secolo XVIII.

Le raffigurazioni rimandano a una scelta rinascimentale della rappresentazione di spazi urbano con castelli e vedute. Una di esse particolarmente è di alto interesse per la città di Udine trattandosi della ripresa prospettica da Sud della città con il castello ancora nelle fattezze medioevali. Si identifica come la testimonianza iconografica più antica del castello prima del terremoto del 1511 che lo distrusse e in seguito al quale si provvide alla costruzione di quello attuale cinquecentesco. Inoltre vi à raffigurata la chiesa di S. Maria di Castello, il duomo il battistero e il campanile. Altre chiese e costruzioni e le antiche cinte murarie (Foto 3).

Foto 1

Foto 2

Foto 3

La sala ospita tre tavole con il Battesimo di Cristo e i santi Francesco e Giacomo, con lo stemma della famiglia Arcoloniani, rimanenti da un precedente polittico della cappella. (Foto 4, 5, 6), attribuito a Domenico Mioni detto Domenico da Tolmezzo (Tolmezzo 1447 – Udine 1507).

Foto 4

Foto 5

Foto 6

Gli affreschi raffigurano Episodi della vita di Sant’Eustachio (Foto 7, 8):

in alto in senso orario: Visione di Sant’Eustachio

Imbarco della famiglia di Sant’Eustachio

Episodio illeggibile

Sant’Eustachio ritrova i propri figli adulti, con veduta sulla sfondo (Foto 10, 11)

Al di sotto del piano di calpestio: Assedio a una città

le Nozze mistiche di Santa Caterina (Foto 9)

Questo strato di affresco è risultato risalire al secolo XIV, quale testimonianza della originaria edificazione da parte della famiglia Arcoloniani che ebbe diritto di sepoltura e cura della cappella con il 1368. La scelta del tema iconografico conferma la devozione della famiglia Arcoloniani per la Santa unitamente a quella per i due santi titolari.

La Madonna in trono, sorregge il Bimbo avanzandolo verso la Santa per metterle l’anello.

L’immagine traduce la metafora della promessa spirituale di sé a Dio.

Foto 7

Foto 8

Foto 9 - Le Nozze mistiche di Santa Caterina

Foto 10

Foto 11

Dal 2017 è permanente la collocazione della scultura lignea di S. Biagio benedicente (Foto 12), attribuita a Domenico da Tolmezzo, originariamente policroma, della fine della fine sec. XV e inizi XVI, e già nella chiesa di santa Maria di Castello.
Restaurata grazie al contributo del Gruppo GLP- Famiglia Petraz di Udine.
Nella sala è illustrato il restauro e la storia della scultura dedicando attenzione a iconografia, agiografia e tradizioni del santo e alle testimonianze in Friuli.
Scarica il depliant UN SAN BIAGIO DEL RINASCIMENTO FRIULANO.

Foto 12

Di Intagliatore ignoto è il San Rocco degli inizi del XVI secolo (Foto 13). Una scultura lignea che proviene da un’edicola ricavata all’esterno della parete laterale sinistra della Chiesa di San Giacomo Apostolo.

L’esposizione ebbe luogo dal secolo XIX, alternando periodi anche all’interno della chiesa, fino al 1997 anno del restauro, finanziato dalla Provincia di Udine.

Foto 13