Tavole del Beato Bertrando

Sulla parete sud: le tre tavole celebrative di Bertrando di Saint Geniès, realizzate a tempera su tavola.

Le tre tavole del Beato Bertrando, databili al 1452 circa e già attribuite al “Maestro dei Padiglioni”, sono opera di autore sconosciuto, forse il medesimo che nel quarto decennio del XV secolo affrescò le Storie di Odorico da Pordenone nella cappella del beato presso la chiesa di San Francesco .

In questi dipinti si avverte un livello esecutivo semplice e improntato sulla resa realistica, meno raffinato rispetto a quello della tavola ancora di matrice vitalesca. Vengono narrati con sapore novellistico alcuni episodi della vita di Bertrando. La realtà che rappresentano è quella del secolo XV. L’abbigliamento dei personaggi raffigurati: vesti e accessori ecclesiastici, civili, militari sono conformi al periodo compreso tra il 1425-1450, e si considerano significativi ai fini della datazione.

Tutte le scene sono contraddistinte da un fondo scuro, una specie di effetto notturno, in cui risaltano impianti compositivi prospetticamente ingenui.

Elemosina del beato Bertrando (Foto 1) ll beato Bertrando distribuisce il pane ai poveri. 

Il Patriarca, con le insegne e il capo raggiato, è rappresentato al centro mentre distribuisce del pane a poveri, ammalati e pellegrini. Questa scena ha un chiaro riferimento con la vita di Bertrando di cui è nota la propensione verso i poveri. Appartiene alla leggenda di questo personaggio che durante una carestia, che investì il patriarcato per due anni, in seguito alla peste sopraggiunta al disastroso terremoto del 1348, sfamò duemila persone e, in tempi normali, sull’esempio di Gesù e dei Santi dava sempre da mangiare a dodici poveri prima di andare a tavola.

Foto 1

Uccisione del beato Bertrando (Foto 2) L'uccisione del Beato Bertrando

La scena è contraddistinta dall’ambientazione scura del fondo e dal movimento da sinistra verso destra delle milizie avverse e dei di cavalli e cavalieri che accompagnavano il presule che fuggono dopo che questi è stato colpito a morte e che è riverso steso a terra morente.

Anche qui il capo del beato è raggiato, in basso a destra è visibile la scritta BEATUS BELTRANDUS considerata postuma alla realizzazione del quadro.

Foto 2

Il Beato Bertrando in preghiera (Foto 3)

Il patriarca è raffigurato all’interno della sua stanza da letto, inginocchiato davanti all’immagine della Madonna, a cui si riconduce una forte devozione del patriarca. L’ambientazione e diversi elementi rappresentati suggeriscono un maggior legame di quest’opera con le tavolette raffiguranti le storie di San Nicolò e l’incoronazione della Vergine, si può quasi ritenere che l’artista si sia ispirato e abbia comunque connotato l’opera con riferimenti più diretti con la vita del Bertrando, in modo particolare si ravvisano i riferimenti con il castello medievale di Udine che era la residenza del patriarca. Alcuni elementi come il cuscino rimanderebbero a quello del corredo funebre stesso ivi conservato.

Lungo il bordo inferiore la scritta in lettere gotiche BTUS BETRANDUS.

Foto 3

E’ stato fatto uno studio sull’impiego di queste tre tavole relazionandole con l’Arca del beato Bertrando, proponendo la loro composizione a sarcofago, collocato al di sopra del sarcofago marmoreo. (Foto 4) Potevano essere dunque destinate a celebrare la figura di Bertrando in ragione al culto che prevedeva l’esposizione delle spoglie ogni 6 giugno, anniversario della sua morte.

Foto 4