Cappella di San Pietro e Santo Spirito
La Cappella di San Pietro e Santo Spirito (Foto 1) fu edificata tra il 1330 e 1340 .
Sulla parete est (Foto 2), nella zona inferiore a destra, si distinguono porzioni di affreschi che, per cultura, si assegnano al periodo pre-vitalesco, quale primigenia decorazione.
Nella zona basamentale (Foto 3) sono inquadrate più raffigurazioni. S. Giacomo di Compostela in piedi con i suoi attributi: bastone, cappello e manto da pellegrino, il libro in mano; la testa aureolata quasi del tutto scomparsa. Oltre agli attributi la conferma che si tratti di San Giacomo maggiore ci viene dalla scritta in caratteri gotici presente in una fascetta del riquadro: IACOBUS.
Problematica l’altra figura femminile con le mani congiunte, ai piedi ha un grande drago con il corpo verde e le ali rosse, al di sotto del cui corpo vi è una sfera: elementi iconografici che tuttavia sono attribuibili a Santa Margherita di Antiochia.
Tra le due finestre, (Foto 4) una Madonna con il Bambino un trono costituito da una struttura quadrangolare resa prospetticamente, rivestito da un tessuto tipologicamente trecentesco: un panno di colore verde con motivi di palmette stilizzate e altri elementi vegetali. La Madonna veste una tunica aderente di colore rosso, con scollo ornato da una bordura dorata, dal capo aureolato scende il manto di colore verde con minuti elementi vegetali, rivestito di pelliccia bianca, copre le spalle. Con la mano sinistra regge un grappolo d’uva che viene pizzicato da Gesù tenuto in grembo, irrequieto, in piedi su una gamba, indossa una tunica corta di colore giallo rivestita di pelliccia bianca. Tutta la composizione è vivacizzata dai movimenti del Bambino, pervasa da un’atmosfera di dolcezza che infonde un sentimento materno. Tali elementi, insieme ai tratti dei volti e degli incarnati fanno assegnare l’opera agli 1340-1350, forse eseguita su modello di Vitale da Bologna da un suo discepolo.
Al medesimo contesto si riferiscono i resti di una soprastante Crocefissione (Foto 5): il piede della croce, fissato nella roccia, il teschio del Progenitore e parte delle gambe di Cristo. S’intuisce che ai piedi doveva esser raffigurata la Maddalena per la veste di colore rosso e tracce della folta capigliatura. A destra della finestra il tema prosegue con la figura di S. Giovanni. (Foto 6)
Nella zona cuspidale della parete di fondo, interessata dall’apertura di una finestra nel secolo XVII, rimangono le tracce delle figure di santi e profeti: quattro teste, il Padre Eterno raffigurato in un clipeo tra angeli. Si darebbe così lettura della rappresentazione della nascita, del sacrificio e della gloria di Gesù (Foto 7).
Medesima componente attributiva, di poco successiva all’operato di Vitale da Bologna, si assegna quanto affrescato nell’intradosso dell’arco originario di accesso alla cappella, nel lato destro, a nord. La porzione dipinta, è suddivisa in cinque comparti con più figure isolate e a coppie, inserite in un mobilio simile a scrittoi, intente nello studio e nella lettura. Anche se piuttosto lacunose la critica identifica probabilmente S. Girolamo seduto nello studio secondo uno dei temi iconografici consueti e trattati da Vitale da Bologna in altri luoghi. (Foto 8, 9, 10)
Nell’intradosso dal lato opposto a sud, nella parte inferiore, sono visibili due figure di Santi acefali in vesti episcopali di cui uno con il libro in mano (Foto 11).