L’arca del beato Bertrando

L’ arca marmorea (Foto 1) fu commissionata dal patriarca Bertrando di Saint Geniès nel 1348 per la Basilica di Aquileia allo scopo di porvi le reliquie dei Santi Ermagora e Fortunato, protomartiri aquileiesi. Il sarcofago fu trasportato nel duomo di Udine nel 1353, destinato a contenere le spoglie del Patriarca Bertrando morto nel 1350 . Il sarcofago è sorretto da cinque statue di cui prevale l’identificazione con Valentiniano al centro e le Sante Vergini Martiri Aquileiesi Erasma, Tecla, Dorotea, Eufemia.

Sulla cassa sono disposti i bassorilievi con l’iconografia di Ermagora e Fortunato, ispirata al ciclo romanico di affreschi nella cripta della Basilica di Aquileia, con la successione cronologica della “Passio” dei Santi Ermagora e Fortunato riferita al Codice 4 (Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli).
Il programma iconografico fu forse suggerito dal Patriarca Bertrando. La lettura segue l’ordine con cui aveva inizio il percorso compiuto dai devoti intorno all’arca: (Foto 2, 3) dal centro del lato lungo frontale l’investitura episcopale di Ermagora da parte di S. Pietro su consiglio di S.Marco, sulla sinistra Ermagora in trono-cattedra (faldistorio) predica agli Aquileiesi insieme al diacono Fortunato reggente il pastorale. All’estrema destra la deposizione dei corpi dei santi Ermagora e Fortunato (scena conclusiva, Foto 5).

Foto 1

Foto 2

Foto 3

(Foto 4) La narrazione si sposta al centro del lato lungo: il giudice Sebaste condanna Ermagora alla flagellazione su delazione dei sacerdoti pagani, a destra Ermagora è legato alla croce e implora il Signore e resiste alla tortura suscitando ammirazione e solidarietà dal popolo intorno. A sinistra S. Ermagora in carcere esorcizza il figlio di Gregorio, e vi farà ritorno dopo aver battezzato la famiglia di Gregorio iniziando dal figlio più giovane -Lato corto sinistro-

Foto 4

Foto 5

(Foto 6) Lato corto destro Ermagora e Fortunato decollati, (Foto 7) segue sul lato lungo la deposizione nel sepolcro dei corpi decapitati e delle teste dei Santi, sorrette in un velo dalla matrona Alessandria a cui Ermagora aveva restituito la vista, sono riconoscibili Gregorio con il figlio e Ponziano il carceriere sulla destra.

Gli angoli della cassa sono interessati da cornici con busti dei simboli del tetramorfo. (Foto 8)

Nella cornice superiore, i busti di apostoli, santi e profeti (riconoscibili Pietro e Paolo, il Battista e i profeti Daniele, Davide e molto probabilmente Ezechiele e Geremia) (Foto 9)

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Foto 8

Foto 9