Sala 1 Battistero - Cappella di San Giovanni Battista
L’edificio fu fatto edificare dal patriarca Bertrando nel 1348 , successivamente al terremoto che nel gennaio di quell’anno aveva interessato Udine e il Friuli. Oltre al titolo di battistero portava quello di cappella di S. Giovanni Battista, come pure di Ecclesiam Sancti Joannis in taluni documenti del tempo. Gli archi a costoloni, si chiudono in una chiave con la figura di S. Giovanni Battista rappresentato con la mano destra indicante il basso, con la sinistra reggente un cartiglio con la scritta “Ecce agnus dei” (Foto 1). In origine l’unico accesso all’edificio era quello a nord (ingresso del museo), non vi era alcun collegamento con la chiesa.
L’impianto architettonico a otto lati può dirsi evocativo sull’esempio offerto dalla cattedrale di Aquileia, che nella terza fase architettonica, con il vescovo Cromazio (388-408) il fonte battesimale , in corso d’opera, da esagonale fu modificato in ottagonale (seguendo la pastorale del vescovo Ambrogio che, a Milano, aveva realizzato un tipo di Battistero e di vasca modulati dal numero otto, simbolo dell’ottavo giorno, quello della resurrezione che faceva del battezzato, cancellato dai peccati, una creatura immersa nella risurrezione.
Prima della costruzione del campanile il battistero era un edificio a pianta ottagonale con pareti in cotto visibili all’esterno, affrescato all’interno.
Sono documentati lasciti nel 1397 in favore della cappella di San Giovanni che evidentemente richiedeva ancora attenzione per le fasi terminali di costruzione, e per la realizzazione di nuovi affreschi.
Con la scelta di costruire nel 1441 la torre campanaria, furono fatte diverse modifiche strutturali per garantire il peso della nuova costruzione al di sopra del battistero.
Il campanile in cotto (1441-1450), fu progettato da Cristoforo da Milano e la costruzione affidata a Bartolomeo delle Cisterne. L’intervento comportò modificazioni alle strutture architettoniche del battistero per ragioni statiche (Foto 2, 3).
Furono apportati rinforzi ai muri che, all’esterno, furono rivestiti con materiale lapideo: Grigio Carnico e Bianco di Nimis , rinforzate le arcate con pilastri di pietra; all’interno si provvide per avere maggiore sostegno rinforzando gli angoli con semipilastri polistili A impiegando Pietra di Torreano (Pietra piasentina) (Foto 4) e Rosso di Sant’Agnese (Foto 5).
L’interno attuale riflette, dello stile gotico, le forme allungate e parsimoniose nella cromia assegnata alla qualità delle pietre impiegate di origine locale.
Al di sopra vennero impostati gli archi basamentali della canna, sopraelevata la cella campanaria che oggi ospita cinque campane (Foto 6, 7, 8).